Poggio alla Croce

Società Mutuo Soccorso Poggio alla Croce

Il Sentiero della memoria è un percorso ad anello che parte e rientra a Poggio alla Croce, attraversando vari punti di interesse fra i Monti Scalari, fra cui soprattutto Pian d'Albero. Per le sue caratteristiche questo tragitto non presenta difficoltà particolari ed è adatto a chiunque abbia solo una minima abitudine alla camminata nel bosco. Il sentiero si snoda all'interno dei comuni di Figline-Incisa Valdarno e Greve in Chianti, che sono i primi promotori dell’opera, è frutto di un accordo con le sezioni Anpi di Bagno a Ripoli, Figline e Incisa Valdarno, Gavinana, Ponte a Ema, Rignano-Reggello, ed è stato realizzato con la supervisione dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età Contemporanea e la collaborazione del CAI-Sezione di Firenze e Gruppo San Michele Guardie Ecologiche Volontarie del Chianti.

Rispetto ai sentieri CAI già esistenti sono state individuate delle varianti che permettono di visitare punti di interesse fino ad ora poco noti. Lungo tutto il tragitto inoltre sono stati installati dei pannelli esplicativi, corredati da una cartina con indicato il punto lungo il percorso.

Partendo con un tratto in ripida salita faremo la nostra conoscenza con la storia della Brigata Sinigaglia che si insediò in questa zona nei mesi dal maggio al luglio 1944, prima di spostarsi verso Fonte Santa e poi da lì in direzione di Firenze, dove avrebbe partecipato in prima linea alla liberazione del capoluogo, avvenuta durante quel mese di agosto, subito prima dell’arrivo degli Alleati. Salendo leggeremo la storia di alcuni di loro, ragazzi giovanissimi che spesso pagarono con la vita la loro scelta, e ammireremo scorci meravigliosi che si aprono sul Valdarno.

Terminata la salita, saremo arrivati al pianoro denominato Pian degli Olmi, riconoscendo immediatamente alla nostra sinistra il Casolare di Pian d’Albero, luogo del tragico attacco nazista che il 20 giugno 1944 colpì le giovani reclute della Sinigaglia che avevano trovato lì riparo per la notte e la famiglia contadina dei Cavicchi che dava loro ospitalità, compreso il pastore adolescente Aronne Cavicchi. Dopo una visita doverosa a questo luogo simbolo della Resistenza toscana, riprenderemo il nostro cammino salendo verso i due colli sovrastanti di Poggio La Sughera e Poggio Tondo. In questi ambienti, ora coperti da una fitta vegetazione, nel giugno 1944 erano acquartierati in capanne di fortuna i distaccamenti della Brigata Sinigaglia. Arriveremo quindi all’incrocio fra i due colli, all’Apparita, da cui le sentinelle partigiane sorvegliavano la strada proveniente da Badia a Monte Scalari. Poco oltre incontreremo i ruderi di Casa al Monte dei Venturi dove veniva cotto il pane della brigata, al ritmo di più infornate al giorno. Spostandoci di un centinaio di metri troveremo il Pianello, luogo di ricezione dei lanci alleati, alla cui preparazione anche i Venturi contribuirono. In questa conca naturale, al riparo dai pericoli di avvistamento, fra il maggio e il giugno la brigata ricevette da parte probabilmente dell’esercito inglese almeno due lanci fondamentali per equipaggiare i partigiani fino ad allora in drammatica carenza di armi. Scenderemo lungo il Borro Grande verso il sentiero CAI principale, da lì decideremo se rientrare o proseguire per la cappella dei boschi e l’Abbazia San Cassiano o Badia Montescalari, fondata nell’XI secolo e poi rifugio per le truppe tedesche e poi in direzione della meraviglia naturale del Cerro dai cento rami.

Lungo il sentiero troveremo Monte Moggino, sulla cui sommità sono ancora visibili i ruderi archeologici di un insediamento medievale e i resti ancora ben conservati del Casolare di Monte Moggio dell’altro ramo della famiglia Venturi e anche questo utilizzato come forno per la cottura del pane della Sinigaglia. Torneremo indietro e ci dirigeremo verso l’ultimo pannello che ci spiegherà due luoghi e due momenti della primavera-estate del 1944. Di fronte a noi in direzione nord, potremo vedere il Monte Castellino, luogo di primo insediamento della Sinigaglia. Dietro a noi dal Poggio La Beccheria passava uno degli ultimi avamposti difensivi costituiti per bloccare l’avanzata degli Alleati verso Firenze: la linea Mädchen. Qui si ebbero giorni di durissimi scontri a fine luglio, culminati nello sfondamento da parte del reggimento scozzese dei Black Watch. Rientreremo infine a Poggio alla Croce da cui eravamo partiti.

I testi dei pannelli sono basati su due libri che si consiglia di leggere per ulteriori informazioni: C. Baldini, La seconda guerra mondiale da Greve in Chianti a Firenze. “Sulla strada del cuore”; M. Barucci, Sulla strada per Firenze. La Brigata Sinigaglia e la strage di Pian d’Albero, 20 giugno 1944.

Oliviero Buccianti nome di battaglia “Bistecchino”

Ennio Carresi

Casa al Monte

Aronne Cavicchi insieme alla su mucca preferita “Passeggera”.

 

Luigi Garavaglia “Gino”

a sinistra,

 Danilo Dolfi “Giobbe”

a destra.

Le quattro direttrici d’attacco dell’Esercito inglese verso Firenze

Tre linee difensive tedesche OLGA, MÄDCHEN, PAULA

Ipotesi ricostruttiva della “casagrande” di Monte Moggino (a cura del Gruppo San Michele-OdV)

E’ POSSIBILE VISUALIZZARE E SCARICARE LE MAPPE DAI SITI QUA A FIANCO

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L'UNIONE FA LA FORZA ... E LA MEMORIA

Ci sentiamo di ringraziare con affetto tutti i volontari nessuno escluso, delle varie associazioni del territorio che hanno contribuito alla realizzazione del sentiero della memoria Monti Scalari Pian d’Albero. Consapevoli, che in mancanza dell’apporto dei volontari, il sentiero della memoria non avrebbe visto la sua nascita.

La realizzazione di questo sentiero, grazie a tutti noi, ci permette di ripercorrere fisicamente i vari momenti che la storia ha scritto per noi e la memoria dei fatti che la guerra ci ha lasciato con la speranza di non dimenticare mai.

 

GRAZIE

È stato un lavoro lungo quasi due anni, a cui hanno partecipato molti volontari, associazioni e realtà del territorio: 2 comuni (Figline-Incisa Valdarno e Greve in Chianti), 5 sezioni Anpi (Bagno a Ripoli, Figline-Incisa, Gavinana, Ponte a Ema, Rignano-Reggello), l’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell'Età Contemporanea, il Cai Sezione Firenze, il GEV-Gruppo San Michele, il GAIB, la ProCiv Incisa, il Vab Rignano, e nelle fasi finali il Valdisieve Off Road. Un ringraziamento particolare va ai proprietari terrieri, famiglia Maddii e famiglia Goemans.